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venerdì 24 ottobre 2014

I L  T A L E N T O

Fratelli, oggi vorrei parlarvi del TALENTO.
Ogni essere ha racchiuso dentro di se il proprio talento, esso è parte dell'anima e viene trasmesso attraverso le varie particelle immortali di vita in vita. Negli esseri il talento non è mai uguale, ognuno ha la sua individualità che lo contraddistingue e lo rende unico nel suo genere, anche se a volte simile ad altri.
Non si deve sempre interpretare la parola talento, come spesso avviene nell'immaginario comune, solo come qualcosa di grandioso, perché si può anche non percepirlo ma si comprende e riconosce per come lo si usa.
La ricerca della propria individualità è la ricerca di qualcosa di profondo che è stato donato alla nascita, ma quando si parla di nascita si intende quando la scintilla è stata emanata con tutte le sue virtù, che in seguito sono state elaborate dall'essenza e poi con la materia trasformate in doti naturali.
Quindi il talento è un dono di Dio e non appartiene alla materia terrena. Il talento è parte dell'anima ma le sue funzionalità si manifestano attraverso la materia.
Quando in un essere le due parti si incontrano, sono viste come doti primordiali (naturali) elaborate dall'intelligenza e dall'intelletto di chi le possiede.
Non sempre in una vita la ricerca del proprio talento viene esaudita, a volte non si trova e a volte si, ma questo non significa che quella vita è priva di valore, può anche essere un scelta di programmazione che non si rispecchia nel proprio talento.
Quando si ricerca, invece, il proprio io interiore e si arriva a riconoscere che in ogni essere terreno è racchiusa un'anima emanata da Dio, allora in quella vita si è toccata la profondità e la vera sapienza della vita stessa.
Questa ricerca nasce dalla scoperta della propria interiorità: si scopre in un istante di avere qualcosa che ti lega a Dio e che la vita terrena non ha senso se non si comprende con vera pienezza che esiste una vita parallela, quella eterna, raggiungibile con la fede e la ricerca della propria consapevolezza.
Il senso di questo cammino deve essere strettamente correlato a qualcosa di più profondo, il mistero ti fa capire che il tuo scopo non è solo quello di raggiungere qualcosa di materiale, ma qualcosa d'altro ti infonde gioia profonda e ti collega all'essenza e alle tue origini.
La propria anima trova espressione quando il proprio essere la riconosce e la accetta, solo così si ha la fusione tra materia e spirito e la mente, in simbiosi con il cervello, trova elaborazione ed espressione d'immagini.
Quindi l'essere è completo nel momento in cui il proprio talento incontra la luce di Dio e le proprie immagini vengono da lui elaborate in qualità di essere unico, indipendente ed individuale, ma sempre legato a quel filo divino che racchiude il vero senso della sua esistenza e la forza di chi l'ha creata. 

Noemi

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